Chiesa San Filippo Neri
CHIESA PARROCCHIALE DI S. FILIPPO NERI
Ubicazione: Via Bovisasca 174
Edificata nel 1964
La costruzione della chiesa di San Filippo Neri alla Bovisasca risale ai primi anni Sessanta del Novecento, nell’ambito di un lungimirante programma del cardinale Montini denominato Ventidue chiese per ventidue concili. Il programma era volto a sostenere l’imponente sviluppo urbanistico delle periferie milanesi che avveniva sotto la spinta dell’immigrazione interna negli anni della ricostruzione e del boom economico, con un parallelo supporto spirituale facente capo a nuove chiese e a nuove comunità parrocchiali.
Con decreto arcivescovile del 23 luglio del 1960 fu istituita la parrocchia di San Filippo Neri, il santo ritenuto fondatore degli oratori, e fu designato come primo parroco don Piero Uggeri. La progettazione della chiesa fu affidata a un prestigioso studio milanese, molto attivo in quegli anni specialmente nell’edilizia pubblica, recante i nomi degli architetti Augusto Magnaghi e Mario Terzaghi. Estensore del progetto fu Augusto Magnaghi, tra i maggiori architetti e designer milanesi del secolo scorso, che s’ispirava al razionalismo italiano con suggestioni futuriste. Già vincitore di premi quali Il compasso d’oro nel 1954 per la progettazione della prima cucina componibile della ditta Saffa di Magenta, Magnaghi ricevette il Premio Montini per l’originalità progettuale della chiesa di S. Filippo Neri nel quartiere Bovisasca.
La prima pietra fu posata nel 1961 in via Bovisasca 154, in un’area fabbricabile ceduta dalla Società Montecatini al Comitato Nuovi Templi, che finanziò la prima fase dei lavori consegnando alla parrocchia l’edificio rustico e la casa canonica già nell’estate del 1962. La costruzione proseguì a spese dei parrocchiani e terminò nel 1967, anno della solenne consacrazione avvenuta il 26 maggio, festa patronale di S. Filippo Neri, alla presenza del cardinale Colombo.
Il progetto della chiesa è coerente con la filosofia del razionalismo italiano in architettura, secondo la quale la forma dell’edificio scaturisce dalla sua funzione e i suoi volumi sono semplici, senza decorazioni superflue, con l’impiego di nuovi materiali.
Il disegno, che prevede un’originale struttura esagonale in evidente discontinuità con i modelli della tradizione, nasce da un attento ripensamento liturgico e presenta un forte simbolismo teologico. L’esagono suggerisce il tema biblico dei sei giorni della creazione divina e rinvia a un concetto di chiesa come luogo in cui si riunisce la concreta vita degli uomini e delle donne, con il tempo e la fatica del lavoro ma insieme con l’aspirazione verso le dimensioni più alte e spirituali dell’esistenza.
Un unico, grande corpo centrale, privo di colonne o navate, è funzionale a una partecipazione corale dell’assemblea che si riunisce attorno alla mensa dell’altare. Gli spazi aggiuntivi delle cappelle e della sacrestia, anch’essi a struttura esagonale, hanno una sistemazione volutamente sfuggente, quasi centrifugata, per non togliere importanza allo spazio centrale dell’assemblea o ecclesìa. Le sei cupole trasparenti del soffitto rilevano la misteriosa ma reale, unione tra la terra e il cielo, l’umano e il divino e la luce soffusa che diffondono dall’alto crea un’atmosfera di raccoglimento e di assorta austerità, valorizzata anche dalle quattordici vetrate del muro perimetrale che, con tratti essenziali di alta drammaticità, raffigurano la Via Crucis.
Le vetrate sono il maturo capolavoro di un grande artista, Roberto Aloi che, senza cedimenti pietistici e con vigoroso realismo figurativo, si concentra sul dramma che si svolge lungo le quattordici stazioni con primi piani di forte intensità emotiva, sottolineati dalle piombature che delimitano i singoli pezzi di vetro sagomati e dalle tinte cariche dei colori sotto la dominante sacrificale del rosso.
Di Roberto Aloi sono anche i pregevoli paliotti d’altare in rame sbalzato e dorato a mercurio, raffiguranti gli apostoli, gli evangelisti e i simboli cristiani dell’Eucaristia.
I Parroci che si sono succeduti nella Chiesa Parrocchiale San Filippo Neri sono: don Piero Uggeri dal 1960 al 1984; don Adrio Cappelletti dal 1984 al 1996; don Enzo Zago dal 1996 al 2007; don Francesco Palumbo dal 2007 al 2010; don Denis Piccinato dal 2007 al 2019; don Ivan Bellini dal 2019.
Per sua disposizione testamentaria, don Piero Uggeri, storico fondatore della comunità parrocchiale, è sepolto all’interno della chiesa, nella cappella dei defunti.
Foto donata dalla famiglia
Don Piero Uggeri (1917 – 1984) per quasi trent’anni, dal 1958 al 1984, fu la guida religiosa del Villaggio. Ancor’oggi Don Piero, sepolto per sua volontà nella Chiesa dedicata a San Filippo Neri, è una figura molto amata e rispettata