Bovisascopoli, il gioco di società per conoscere e riscoprire il quartiere
Presentato in occasione di BookCity 2022 è il gioco da tavolo realizzato dall’Associazione cittadini Bovisasca, nato da un’idea dei ragazzi dell’istituto omnicomprensivo statale Sorelle Agazzi di via Gabbro, vi farà conoscere e riscoprire le tante curiosità e particolarità che il quartiere Bovisasca offre.
Percorrendo le 54 caselle del tabellone, che si ispira al famoso gioco dell’oca, i giocatori dovranno rispondere alle domande del quiz. Ogni casella rappresenta un luogo, un edificio o una via della Bovisasca. I partecipanti, giocando insieme divertendosi, dovranno riuscire a rispondere correttamente alle domande che vi aiuteranno a conoscere come il quartiere si è trasformato nel tempo e vi svelerà le mille curiosità che ne hanno cambiato il volto e la vita.
Come è nato il Progetto Bovisascopoli
L’idea di progettare un gioco da tavolo che avesse come protagonista il nostro quartiere era già stata discussa tra noi amici dell'Associazione Cittadini Bovisasca tempo fa.
E’ stato l’incontro con gli studenti delle scuole elementari Sorelle Agazzi di Via Gabbro, a catalizzare e rendere più chiaro il progetto che avevamo in mente.
E’ stato poi il bravo Emilio Cavalleri il vero ideatore del gioco, che ne ha preparato una bozza di quello che sarebbe potuto essere il percorso e la finalità del progetto denominato poi Bovisascopoli.
Con cadenza periodica abbiamo incontrato alcune classi delle scuole elementari Sorelle Agazzi di Via Gabbro e con loro ci siamo divertiti a presentare una serie di argomenti così proposti: le comunicazioni negli anni Sessanta (ovvero come comunicare senza la presenza di cellulari e social), i giochi con cui si divertivano i ragazzi dell’epoca e abitando in un quartiere ricco di verde, gli animali che vivono nei nostri parchi.
Il racconto del quartiere attraverso Bovisascopoli
Oltre a questi argomenti abbiano presentato con delle slide e delle fotografie l’avvincente Storia della Bovisasca: tutti quartieri di Milano anche quelli più periferici, come il nostro, hanno una storia da raccontare.
E allora con l’ausilio di vecchie foto forniteci dagli abitanti della zona, abbiamo mostrato come era il quartiere sessant’anni fa e come è diventato adesso.
Questa scoperta del quartiere ha incuriosito i ragazzi che in maniera molto attenta hanno seguito le nostre presentazioni.
Per raccontare il quartiere ci siamo affidati quindi a Bovisascopoli.
Ecco le semplici regole del gioco , una variante al più noto Gioco dell’Oca: a Bovisascopoli possono partecipare dai due ai sei giocatori e lo scopo è quello di arrivare al termine delle 54 caselle, rispondendo alle domande, via via incontrate, tutte relative al quartiere.
Ecco due esempi di domande che abbiamo inserito tra i quesiti da risolvere:
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La pianta dell’edificio della Chiesa San Filippo Neri è: 1) Quadrata, 2) Esagonale, 3) Ottagonale
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A chi è dedicato il Ponte Azzurro? 1) Giuseppe Garibaldi, 2) Martin Luther King, 3) Vasco Rossi
Cercando di informare divertendo abbiamo quindi pensato ai ragazzi e ai loro genitori, agli abitanti del quartiere e a quelli che vi hanno abitato ed ora risiedono in altre parti di Milano o del mondo, per loro abbiamo ideato Bovisascopoli.
Il successo del gioco, presentato prima di Natale , è stato facilitato dalla bella presentazione grafica studiata da Loredana Bambina, insegnante, abitante nel quartiere e abile visual artist.
Come abbiamo proposto Bovisascopoli agli abitanti del quartiere
Il gioco è stato poi distribuito in alcune edicole e librerie della zona ma la mossa vincente è stato l’aiuto da parte del supermercato Conad, nella figura della sig.ra Gigliola, che ha posto in bella evidenza, vicino alle casse, il nostro gioco. Bovisascopoli è giunto ora alla seconda edizione che contiene molte più domande sulla storia del quartiere e sui personaggi ad essa collegati.
Bovisascopoli è l'esempio di come si può lavorare insieme per il bene del nostro quartiere
Inoltre la preparazione o meglio l’assemblaggio di Bovisascopoli è stato un bell’esempio di lavoro di gruppo, o team working come dicono gli anglofili, perché ha visto tutti i componenti dell’Associazione collaborare per preparare le confezioni finali.
Oltre ai suggerimenti che ci sono stati segnalati dai giocatori, abbiamo apprezzato il commento di una signora che non abitando più in zona da tempo, ci ha confidato di aver affisso in cucina il tabellone di Bovisascopoli per avere sempre di fronte a sé, le vie del suo quartiere.