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Vito Bricolo e l'Associazione Bovisasca: una vita di impegno e passione per migliorare il quartiere

Aggiornamento: 6 giorni fa

  • Come era la Bovisasca negli anni sessanta?

  • Il "Tricoodaji", l'antico Mulino, le fattorie e i campi di grano, il dazio;

  • La posteria della sig.ra Natalina e l'osteria della sciura Carmela;

  • Vito Bricolo, una vita di sacrifici e soddisfazioni e il suo grande amore per la Bovisasca;

  • Nel 2000 nasce l'Associazione Cittadini Bovisasca.

Anna Caracciolo intervista Vito Bricolo, dal 2000 presidente dell'Associazione Cittadini Bovisasca


Sto conversando con Vito Bricolo, nato il 13 marzo 1941 in via Bovisasca al nr. 203 proprio dove si riposò una notte il feldmaresciallo boemo Radetsky.

Bovisasca Il "Tricoodaj" (tre teste d'aglio). Sotto l'a strada interrato scorre il torrente Garbogera
Bovisasca Il "Tricoodaji" (tre teste d'aglio). Interrato sotto la strada scorre il torrente Garbogera

Che Josef Radetsky abbia dormito in una delle tre case chiamate "Tricoodaji", sulla strada Bovisasca al nr. 203, è notizia che si tramanda tra gli anziani del quartiere, a loro volta depositari di un passaparola che arriva dal lontano 1848 durante le Cinque Giornate di Milano, quando le truppe austriache si accampavano anche fuori dalle mura della città ed i milanesi combattevano contro gli occupanti e resistevano stoicamente con tutte le loro forze.


Il "Tricoodaji" (tre teste d'aglio) e il torrente Garbogera


Tricodaji è il topònimo riferito ai tre caseggiati che si affacciano sulla strada Bovisasca, già dalla metà dell'Ottocento: Il nr. 203 era sotto l'ex comune autonomo di Affori, il 201 era sotto Quarto e il nr. 205 era invece nel territorio del comune di Novate, questa la spiegazione che Vito mi fornisce aggiungendo:


"Al 203, come nelle altre due corti, c'era la pompa dell'acqua manovrata a mano, il lavatoio dove le donne si riunivano per lavare i panni e tre bagni in cortile che servivano per le sette famiglie del caseggiato. Allora la via Bovisasca era attraversata dal torrente Garbogera (Garbogiola in dialetto milanese) e per i ragazzini era un piacevole diversivo che dopo il rientro dalla scuola giocavano a tuffarsi e schizzarsi l'acqua". Ora il Garbogera è tombinato ed un bel parco lo copre, il parco dei Pioppeti.


L'antico Mulino, le fattorie e i campi di grano, il dazio


Ancora prima del parco c'era un campo di grano dove con i miei amici raccoglievamo chicchi sparsi sul terreno per portarli al mulino. Era proprio di fronte a dove ora c'è il Metropoli, (centro commerciale all'incrocio tra Via Bovisasca, Via Amoretti, Via Litta Modignani e Via per Novate). Su quel terreno c'era la "frazione Mulinello" ed una fattoria con un piccolo mulino proprio su un tratto del torrente Garbogera. Dai chicchi raccolti riuscivamo a portare a casa qualche sacco di farina per le nostre famiglie.


Sempre a quell'incrocio esisteva fino agli anni 60 il dazio ove veniva controllato il transito delle merci da un comune all'altro. La carne che mia madre andava ad acquistare a Novate era assoggettata a dazio poichè abitante al nr. 203 che era sotto Milano mentre i nostri vicini di casa del 205 erano esenti essendo accatastati sotto Novate. Oggi dal nr. 207 di via Bovisasca, dove c'è l'accademia del tennis, inizia Novate.



Al nr. 205 c'era una latteria e, vicino, una posteria gestita dalla sig.ra Natalina dove si poteva comprare pollame, frutta, verdura e generi alimentari. Affianco alla posteria l'osteria della sciura Carmela e poi di Adele, punti di riferimento alimentare prima che arrivasse il piccolo centro commerciale Conad in via Ceva (Bovisasca) e poi il Metropoli già Novate.



Il Villaggio delle Palme


Vito è davvero un torrente in piena e mentre racconta devo annotare velocemente. E' seduto su una poltrona del salotto di una delle tante villette che riempiono questo bellissimo villaggio in Bovisasca.


L'ho soprannominato villaggio delle palme dopo una mia incursione in bicicletta. Ogni villetta possiede almeno una di queste piante ed è la storia di un passaggio di staffetta creatasi nel tempo quando il primo arrivato iniziò a distribuire i semi ai vicini di casa. L'usanza si è mantenuta ed ora quasi tutte le villette sono "palmate".








Vito, una vita di sacrifici ma anche di soddisfazioni


Vito Bricolo presidente Associazione Cittadini Bovisasca
Vito Bricolo presidente Associazione Cittadini Bovisasca

Vito, come molti abitanti del villaggio ci tiene all'ordine e alla pulizia del luogo dove vive e possiede la personalità di uomo franco e schietto: ha un'empatia immediata.


A 14 anni dopo aver frequentato le scuole elementari e medie ad Affori, inizia a lavorare presso la Faref in via Volta a Milano ma vi rimarrà solo un anno a causa di un licenziamento in tronco per aver rotto distrattamente una scatola piena di valvole. Non disse nulla a casa e andò direttamente in via Paolo Sarpi dal sig. Giudici, che aveva un negozio di foto-ottica, chiedendo lavoro.

Fu assunto immediatamente: il nuovo datore di lavoro lo conosceva da quando lavorava alla Faref e stimava il suo impegno. Rimarrà alle sue dipendenze fino al 1965 con incarico di capolaboratorio.


Il matrimonio e il negozio di foto-ottica


Nello stesso anno si sposerà ed andrà ad abitare in Via Cicogna Mozzoni nel vicino quartiere della Montedison aprendo un negozio di foto-ottica, radio tv ed elettrodomestici. L'abitazione era proprio sopra l'esercizio. Si potrebbe dire "casa e chiesa" e infatti, la vicina chiesa San filippo Neri avrà un ruolo importante di lì a pochi anni.


Ma torniamo al negozio. Parrebbe tutto filare per il giusto verso ed ecco arrivare dopo 10 anni la botta: deve acquistare obbligatoriamente le mura del suo negozio, "conditio sine qua non" per poter continuare la sua attività. Non si perderà d'animo nonostante avesse già una famiglia ed una cifra alta da pagare che gli prosciugherà tutti i risparmi.

Lo aiuterà il sig. Giudici che gli fornirà materiale da vendere trattenendo solo una parte del ricavato. Uno splendido atto di riconoscenza, non richiesto da parte di un datore di lavoro verso un dipendente, dimostratosi sempre all'altezza del suo ruolo e Vito ricomincerà a guardare al futuro con serenità.



Bovisasca veduta del quartiere anni 60
Villaggio Bovisasca, veduta del quartiere negli anni 60. Sullo sfondo la Bovisa

Nel 1985 andrà ad abitare in una villetta di via Bir Hacheim dove ancora vive con la moglie: i due figli sono sposati e li hanno resi nonni. Un ritorno felice al passato in quel fazzoletto di terra dei "Tricoodai" che lo vide nascere.


Vito sarà consigliere municipale di zona 8 per sei anni conciliando la conduzione del negozio di via Mozzoni con gli impegni di famiglia e quelli per il quartiere.


L'avvio dell'Associazione per migliorare la Bovisasca



Associazione cittadini quartiere Bovisasca
Associazione cittadini quartiere Bovisasca

Nel 2000 nascerà l'Associazione Cittadini Bovisasca con sede in via Gabbro al nr. 2: lui e don Enzo Zago, della parrocchia San Filippo Neri, ne saranno i promotori. Vito diventerà ed è tuttora Presidente con l'attivismo che lo ha sempre contraddistinto nel risolvere con grande passione e impegno le problematiche del quartiere, coadiuvato da soci appassionati ed operatori attivi.


Chiuderà il suo negozio nel 2009. Si avvarrà, nell'associazione, della collaborazione di una segretaria molto efficiente, Ester Terragni, al suo fianco da oltre 11 anni.


Senza di lei - mi dice - sarei perso pur riconoscendo il grande e stimato e prezioso impegno di tutti gli altri collaboratori.

Condivido appieno, rispondo io:

Ester, che conosco e frequento da anni, ha dedicato e dedica egregiamente gran parte del suo tempo all'associazione, motivata anche lei dall'amore per il quartiere.


Volonrati Associazione Cittadini Bovisasca
Volontari ACB

Ci salutiamo promettendoci, a breve, un incontro nei locali della Casa delle Associazioni e del Volontariato gestito dal Municipio 9 in Via Bovisasca al 173, accanto al piccolo centro commerciale Unicenter.


Prima di far rientro ad Affori faccio un salto al parco Walter Chiari, anche questo insieme ad altri progetti - non ultimo la salvaguardia dell'antica chiesetta di San Mamete, piccolo gioiello religioso e storico di cui alcune parti ancor in essere ed appartenenti all'XI° secolo - fanno parte del suo impegno per migliorare, rispettare e dare luce alla Bovisasca.


Tenere uniti gli isolati che la compongono: Modigliani, le Villette, Via Cerkovo, Via Chiasserini, il Lotto 52, il Villaggio Montedison, le tre Torri, è certamente una grande sfida.


Vito continua a dar prova, insieme ai suoi collaboratori, di grande senso di appartenenza al proprio quartiere. Io, come cittadina afforese e vicina di territorio, voglio ringraziarvi per l'impegno e la dedizione che dimostrate e che continuate a dimostrare per il vostro bel quartiere.


Testo e immagini di Anna Maria Caracciolo




Vito Bricolo Presiente ACB
Vito Bricolo

29 gennaio 2025

CIAO VITO, CIAO PRESIDENTE


Ci hai lasciati improvvisamente e inaspettatamente sbigottiti e affranti.


Vogliamo dirti grazie per tutto quello che hai saputo fare per la tua Associazione

che hai fortemente voluto e portato avanti per piu’ di 20 anni per la tua Bovisasca.


per i tuoi cari e per tutti noi, sia consolatoria questa poesia.



Sono nella stanza accanto - Charles Peguy

la morte non e’ niente, io sono solo andato nella stanza acanto.

io sono io voi siete voi

cio’ che ero per voi, lo sono sempre.

datemi il nome, che mi avete sempre dato.

parlatemi , come mi avete sempre parlato.

non usate un tono diverso.

non abbiate un aria solenne o triste.

continuate a ridere di cio’ che ci faceva ridere insieme.

che il mio nome , sia pronunciato in casa come lo e’ sempre stato.

senza alcuna enfasi, senza alcuna ombra di tristezza.

la vita ha il significato di sempre.

il filo non e’ spezzato.

Perche’ dovrei essere fuori da vostri pensieri?

semplicemente perche’ sono fuori dalla vostro vista?

Io non sono lontano.

sono solo dall’altro lato del cammino



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2 Comments

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Guest
Oct 25, 2024
Rated 5 out of 5 stars.

vito un grande

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Guest
Nov 21, 2023
Rated 5 out of 5 stars.

bell gruppo

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