Nei palazzoni Aler di via Cerkovo sono stati riaperti alcuni ambienti inutilizzati da anni. Qui verranno realizzati laboratori per attività aggregative e di animazione territoriale rivolte agli adolescenti e pre-adolescenti del quartiere che li gestiranno col supporto dell'equipe educativa di Sopra la Panka. Verranno attivati corsi di musica, orientamento allo studio, orientamento al lavoro, sperimentazione radio.

Il progetto sperimentale di educativa di strada nel Municipio 9 è un progetto di Fondazione Aquilone con l'equipe educativa di Sopra la Panka, Diapason e ShareRadio con il patrocinio del Comune di Milano e il supporto del Municipio 9 e si sviluppa nei quartieri di Bovisasca, Bicocca, Bruzzano ove i ragazzi insieme agli educatori di strada creano una rete tra le loro risorse, le associazioni presenti sul territorio, i Centri Giovanili e le Istituzioni.
Questo articolo è tratto da due interessanti trasmissioni radio dedicate a questo progetto nato per dare voce ai giovani dei nostri quartieri e alla situazione giovanile: Shareradio e Radio Popolare.
Sara Dono, coordinatrice di Fondazione Aquilone e del progetto "Sopra la panKa" ci spiega:
L'educativa di strada vuol dire intercettare i ragazzi, trovare i loro bisogni e provare a offrire delle risposte. Il potenziale di questo progetto è che cambia il modo di dialogare con loro: sono gli educatori che vanno nei luoghi frequentati dai giovani e questo apre nuovi scenari, apre nuove possibilità di relazione perchè facciamo educazione in piazza. Oggi i bisogni degli adolescente sono diversi e continuano a cambiare e anche il linguaggio continua a cambiare. Abbiamo bisogno di adulti che iniziano a parlare la lingua dei ragazzi. Forse è cambiato il modo dei giovani di chiedere, parlano una lingua diversa, oggi i ragazzi hanno perso l'abitudine di raccontarsi e si sono chiusi. Gli adulti continuiamo a dire che non c'è futuro quindi cosa stiamo trasmettendo alle giovani generazioni? Come possiamo pretendere che questi ragazzi sentano voglia di futuro e abbiano voglia di costruire qualcosa?
Elena Fregara di Fondazione Aquilone e del progetto "Sopra la panKa" aggiunge:
La Bovisasca è un quartiere molto particolare della periferia di Milano che purtroppo in questi anni è stato molto dimenticato: fondamentalmente ci sono pochissimi servizi, quelli principali: la scuola, l'oratorio, una farmacia, un supermercato e basta! Ci sono dei bar... Però manca l'animazione territoriale, manca qualcuno che abbia uno sguardo sul territorio che abbia la possibilità di ascoltare i ragazzi che vivono sul territorio e manca uno spazio dove i ragazzi possono stare senza rimanere per strada a congelare durante l'inverno. Con il progetto dell'educazione di strada abbiamo cercato degli ambienti, degli spazi insieme anche alle famiglie del territorio per poterli aprire, rimetterli a posto insieme ai ragazzi e renderli loro e dentro farli giocare, ascoltarli, parlare con loro, stare insieme a loro e andare sempre più avanti puntare sempre più in alto e insieme a loro anche cercare di trovare loro un futuro e questo è l'inizio del progetto.
Quindi abbiamo individuato uno spazio in via Cerkovo all'angolo con Cascina dei Prati inutilizzato da da almeno 5-6 anni, è uno spazio molto grande che deve essere comunque ristrutturato e ripulito dove si possono appunto fare attività ludiche. E' uno spazio sufficiente per i ragazzi per poter avere soprattutto un luogo di ritrovo al caldo durante inverno e poi ci saranno altri due spazi dove si potranno avere anche dei colloqui individuali per ritagliarsi dei momenti con noi educatori. Precedentemente questi spazi erano utilizzati da un signore volontario, Massimo Rizzo che cercò di costruire insieme alle famiglie del territorio un doposcuola per bambini e attività ricreative e ludiche. Purtroppo è venuto a mancare e tutto è andato perso insieme a lui. C'è voglia di riscattarsi e di far rinascere il quartiere positivamente e quello che è più importante è il fatto che tutti si mettono in gioco, cioè il territorio è coinvolto in modo pratico quindi le persone ci mettono del loro.
Ad Anna Maria Costanzo che abita in quartiere viene chiesto: cosa rappresenta per te questo progetto?
Io innanzitutto sono contenta proprio per i ragazzi perché io sono una mamma di 5 figli e ho sempre avuto molti contatti con tutti i ragazzi del quartiere. Sono tutti bravi e disponibili. La Bovisasca è un po' spenta perché benchè abbiamo molto verde non abbiamo molte cose da offrire ai ragazzi. In Bovisasca non abbiamo nè pediatri nè medici di famiglia tantomeno una struttura di servizi sanitari. Però piano piano il quartiere sta crescendo e dobbiamo farlo crescere ancora di più. Io ce la sto mettendo tutta con grande impegno. Io ci tengo perché ci vivo. Odio chi parla male del nostro quartiere perché il nostro quartiere è bello abbiamo il nostro bel parco Walter Chiari che ce lo invidiano tutti e presto diventerà ancora più bello.
Interviene Tiziana Elli, giovane Assessora del Municipio 9 alle Parità di genere, Sport, Quartieri popolari, Comunicazione istituzionale, Politiche giovanili, CAM e CAG.
E' un piacere essere qua in veste sia di assessore di Municipio che come abitante della Bovisasca. Il mio impegno è quello di continuare a lavorare per l'inclusione e l'abbattimento di barriere sociali, economiche e fisiche affinché tutti possano continuare a trarre da Milano la stessa energia e le stesse possibilità che questa città ha dato a me. Lavorare tanto e lavorare per ottenere un obiettivo, gestire il territorio e dare sostegno ai progetti benchè il Municipio ha delle competenze davvero limitate ma l'impegno è sempre tanto tanto tanto.
Ringrazio veramente tantissimo gli educatori e le educatrici che stanno facendo un lavoro gigantesco perché chi conosce il quartiere della Bovisasca sa bene quanto sia complesso viverci. Io ci vivo è il mio quartiere! La Bovisasca è buon quartiere, è una zona popolare, sono tutte case popolari Aler. Questo è un quartiere molto particolare perché ha tanta ricchezza reale e questo progetto ne è una dimostrazione. Ma è una ricchezza che deve essere stimolata e manifestata anche con il ruolo delle Istituzioni e delle associazioni che ci sono in maniera sempre più importante, ed è quello che stiamo cercando di fare fisicamente. Il vero tema cruciale della Bovisasca è il suo isolamento rispetto al resto del Municipio 9 perchè i tracciati ferroviari la separano dai quartieri di Quarto Oggiaro, della Bovisa e di Affori. Ci sono dei passaggi perlopiù sotterranei o con delle passerelle che rendono difficile anche il passaggio pedonale tra un quartiere e l'altro. Quindi la Bovisasca è un po' un'isola, per me è un'isola felice ma a cui manca molto a livello di attrazioni, mancano i luoghi di aggregazione. Ora quello che stiamo cercando di fare è crearli.
Uno nuovo spazio sta riaprendo in mezzo ai palazzi di via Cerkovo
Continua Tiziana Elli:
Con la collaborazione preziosissima delle associazioni, delle mamme, dei papà e dei ragazzi e delle ragazze ovviamente - che sono stati il primo stimolo su questo progetto - e del comitato inquilini dei palazzi stiamo creando il primo effettivo Spazio Giovani di tutta la Bovisasca. È pazzesco, io sono contentissima perché vedere questa partecipazione riscalda il cuore, perché c'è veramente bisogno di questo. Per il momento sta andando molto bene ma finché non faremo la festa di inaugurazione per me siamo ancora in una fase di sviluppo. Stiamo cercando di riprenderci degli spazi su richiesta dei ragazzi del quartiere. Questo progetto nasce intercettando i bisogni e i desideri dei ragazzi della Bovisasca che ci hanno chiesto appunto di avere uno spazio di aggregazione e loro sarebbero stati disposti a gestirlo. Questi spazi ricordiamo sono proprietà di Aler. La struttura purtroppo non compete a noi ma all'ente gestore e quindi Aler. Abbiamo iniziato un dialogo con loro e il Comune di Milano.
Cosa ti aspetti che possano generare, organizzare, promuovere, attivare quei ragazzi qua dentro?
Io mi aspetto molto e son sicura che uscirà molto di più di quello che immagino io, è vedere la creatività dei ragazzi e delle ragazze, è uno spazio di espressione in cui si riscoprono le istituzioni. La Bovisasca non è un quartiere facile, lo dico anche da abitante di questo quartiere. La mancanza di luoghi di aggregazione non aiuta e invece qua io sono sicura che ci sarà un posto che potranno chiamare Casa con delle persone di riferimento a cui potranno chiedere. La libertà di poter fare, di poter essere, di potersi esprimere... con dei laboratori piuttosto che delle attività. Forse dovrebbero essere proprio i ragazzi e le ragazze a dire quello di cui avranno bisogno e noi istituzioni, come stiamo facendo ci rimbocchiamo le maniche per esaudire i loro desideri. I ragazzi potranno sempre bussare alla porta del Municipio e noi con le risorse e le competenze amministrative che abbiamo possiamo cercare di dare loro una mano.
I Municipi sono le istituzioni effettivamente più vicine agli abitanti e ai cittadini.
I cittadini sanno che mi possono chiamare, sanno dove mi possono trovare. Io cerco di avvicinarmi sempre il più possibile anche a livello umano perché altrimenti non potrò mai capire tutte le situazioni particolari, ne ho viste sicuramente tante ma non le ho viste tutte e ho bisogno di sapere il punto di vista di un giovane che vive in quartiere o di un anziano, di un'anziana che non sa dove trovare un determinato servizio...
Potete ascoltare interamente gli interventi delle due trasmissioni radio ai seguenti link:
un iniziativa che renderà il quartiere ancora più vivo, uno spazio per i ragazzi era davvero quello che mancava