Intervista radiofonica con i membri dell’Associazione Cittadini Bovisasca:
Guido Giazzi ed Emilio Cavalleri ospiti della rubrica radiofonica di Fabio Ranfi "Good Morning Milano" il 16 aprile 2024. Hanno raccontato dell’importanza storica del quartiere e del suo sviluppo, le iniziative proposte dall'Associazione Cittadini Bovisasca in quartiere, il gioco Bovisascopoli e il libro fotografico Bovisasca On My Mind, gli incontri con le scuole e i tanti eventi culturali e sociali per coinvolgere i residenti, specialmente i giovani, nella valorizzazione del loro quartiere.
Vi invitiamo ad ascoltare tutta la puntata, davvero simpatica e divertente, cliccando il pulsante qui sotto per scoprire le tantissime iniziative culturali e di aggregazione proposte dall'Associazione Cittadini Bovisasca. Seguite anche la nostra pagina facebook e il sito web.
Milano AllNews: In diretta su Cristall radio Good morning Milano, sono le 8:09 di martedì 16 aprile e sono qui con noi in studio i nostri ospiti di quest'oggi Guido Giazzi ed Emilio Cavalleri dell'Associazione Cittadini della Bovisasca.
Buongiorno a entrambi e benvenuti.
Allora, se si pensa alla Bovisasca si pensa alle ferrovie, o almeno, io ho questa idea: binari, cavalcavia, sottopassaggi... intanto dove si trova la Bovisasca?
GUIDO: Per chi non è pratico diciamo che il quartiere è nel nord di Milano; la Bovisasca si trova oltre la Bovisa e confina a est con Affori, a ovest con Quarto Oggiaro, mentre Comasina e il comune di Novate sono a nord. La particolarità del nostro quartiere è che si trova proprio nel mezzo di due fasci di binari delle Ferrovie Nord che si diramano dalla stazione di Bovisa. E noi siamo proprio in mezzo questa "Ypsilon".
EMILIO: Bovisasca è un quartiere bello vivo perché è molto vissuto e popolare. Ha avuto uno sviluppo notevole dagli anni sessanta fino a oggi. Noi abbiamo avuto la fortuna di viverlo perchè praticamente viviamo lì dalla fine degli anni cinquanta.
Milano AllNews: Dite che avete avuto la fortuna?
EMILIO: Sì è una fortuna perché è sempre stato un quartiere vivo e anche pieno di risorse: nonostante siano cambiate molte cose dagli anni '60 ad oggi, il quartiere è rimasto ancora molto verde, molto vivo anche per la gente che è venuta ad abitarci.
Milano AllNews: Però non è conosciutissimo questo quartiere, cioè vive un po' in ombra rispetto alla Bovisa? E' nata prima la Bovisa o la Bovisasca come etimologia?
GUIDO: Lungo la strada Bovisasca passavano le truppe romane. Il nome nasce per il fatto che qui allevavano anche i loro buoi. Quindi possiamo dire che il quartiere della Bovisa è nato prima rispetto al quartiere Bovisasca ma la parola "Bovisasca" è ancora più antica. Da un punto di vista storico-industriale la Bovisa diventa un area fondamentale di Milano agli inizi del secolo scorso per la nascita e lo sviluppo dell'industria chimica, una delle più importante di tutta Italia.
Milano AllNews: Come associazione avete fatto qualcosa di molto interessante per far conoscere il vostro quartiere. Prima di tutto, in realtà, la vostra idea è stata quella di far conoscere la Bovisasca proprio a chi vive lì?
GUIDO: Sì il nostro primo progetto è stato il libro fotografico "Bovisasca On My Mind".
Milano AllNews: Infatti, devo dire che anche la copertina richiama il "Soul" anni '50 e le foto pubblicate all'interno del libro, come quella della chiesetta di legno, potrebbe benissimo far pensare a Chattanooga Tennessee...
GUIDO: Esatto, hai proprio centrato il nostro obiettivo. Si tratta della prima chiesa della Bovisasca costruita prima degli anni '60, la chiesa del Sacro Cuore, detta appunto la "Baracca".
Quella chiesa ormai non c'è più da tantissimo tempo ma per noi che allora eravamo bambini, era un simbolo, un luogo importante proprio perché era l'unico punto d'incontro dove tutti i bambini si ritrovavano: la chiesa era in legno, era sempre aperta e ci entravamo persino con le biciclette... era un luogo davvero piacevole.
Milano AllNews: Avete fatto in tempo a vederla la "Baracca"?
EMILIO: Si certo, l'abbiamo vissuta! Era il 1964, io personalmente avevo 10 anni e Guido aveva un anno più di me. Mi ricordo che si sviluppava a forma di "elle" e la parte lunga era il Cinematografo: il pomeriggio della domenica si faceva il cinema.
GUIDO: noi lì vedevamo i film western in "maniera partecipata".
Ritornando al libro abbiamo chiesto alle persone che abitano in quartiere se avevano delle fotografie particolari e chiaramente abbiamo trovato di tutto: ci sono belle immagini molto interessanti e ne stiamo ancora cercando! Prima non si era mai parlato della Storia del nostro quartiere; la cosa che più ci ha colpito sono state le persone che non abitano più in zona e che proprio attraverso il libro hanno rivissuto i loro ricordi d'infanzia e ne hanno scritto e ne hanno parlato.
Milano AllNews: Dove si può trovare questo bellissimo libro fotografico?
GUIDO: Si può richiederlo direttamente a noi dell'Associazione Cittadini Bovisasca: potete scriverci sul sito web e sul profilo Facebook.
L'Associazione è nata nel 2000 proprio per cercare di risolvere i problemi pratici del quartiere: strade, viabilità. parchi... Da diversi anni abbiamo avviato altre iniziative di tipo aggregativo e culturale, allargando così il nostro raggio d'azione: per esempio stiamo cercando di far riscoprire gli Artisti che abitano in zona e ce ne sono parecchi!, come in tutti i vari quartieri della città: abbiamo scoperto che ci sono delle personalità davvero notevoli.
Un altro aspetto importante su cui stiamo lavorando da alcuni anni è incontrare i ragazzi delle scuole.
Milano AllNews: Cioè voi siete andati a conoscere i giovani abitanti della vostra zona e vi siete accorti che non conoscevano il proprio quartiere?
EMILIO: C'è stato molto ricambio negli anni è molta gente è arrivata dopo e ancora adesso arrivano famiglie nuove, anche di estrazioni diverse e di nazionalità diverse. Quindi noi ci sentiamo un po' in dovere di lasciar loro qualcosa: tutti gli anni facciamo degli incontri e un lavoro con le classi terze e le quinte elementari.
Milano AllNews: Ed è proprio da questi incontri che è nato Bovisascopoli? Un gioco da tavolo, un vero e proprio gioco dell'oca con i dadi e le domande a cui rispondere e secondo me, molti di voi che siete in ascolto, cadrebbero già sulla prima domanda... eh ve lo dico io, perché non è per niente facile, divertente ma per niente facile!
EMILIO: Ebbene sì! Praticamente il gioco è venuto fuori da un disegno: si pensava ad un gioco simile a quello dell'oca o un giro del mondo per mettere in evidenza le caratteristiche del nostro quartiere: abbiamo creato un percorso passando attraverso tutte le sue diverse aree, ognuna con le proprie peculiarità: dalla Chiesa di San Mamette, che è l'edificio più antico del Millecento, la scuola, i parchi, la chiesa San Filippo Neri, i vecchi passaggi a livello... ma anche piccole curiosità che fanno comunque della Bovisasca la sua voglia di esserci e di contare.
GUIDO: il nostro pubblico erano questi ragazzi giovani che non conoscevano il quartiere quindi l'idea era porre delle domande semplici e possibilmente spiritose; alcune erano geografiche sui nomi delle vie e a chi erano dedicate: ci siamo accorti che i ragazzi ad esempio non conoscevano chi fosse Walter Chiari a cui è appena stato intitolato il nostro parco.
Oppure un'altra domanda è sui negozi storici della Bovisasca: la cosiddetta "Posteria". Ci sono tre risposte possibili:
A) è un espressione; B) è un negozio alimentare che vede di tutto; C) oppure è un antico ufficio postale.
Oppure, quanto è lunga la via Bovisasca? Se alle persone che giocano vengono in mente nuove domande abbiamo in mente di fare una nuova edizione perchè, man mano che si gioca, si scoprono e si apprezzano i luoghi dove si vive.
EMILIO: Tutto questo serve per far scoprire anche i luoghi moderni oltre a quelli antichi, perché i ragazzi tutti i giorni vivono il quartiere per andare a scuola o per andare nei negozi e anche questo è importante per fargli capire l'importanza di stare insieme e fare comunità.
GUIDO: Parlando con i ragazzi e andando in giro con loro abbiamo chiesto quali sono le cose che amano e quelle che invece piacciono di meno? La risposta è stata che amano il verde perché ce n'è tanto ma spesso è sporco per la maleducazione delle persone che gettano di tutto in terra.
Milano AllNews: Complimenti per il lavoro impegnativo che fate con le scuole e non solo per valorizzare il territorio della Bovisasca.
Vi invitiamo ad ascoltate tutta la puntata, davvero simpatica e divertente, per scoprire le tantissime iniziative culturali e di aggregazione proposte dall'Associazione. Seguite la pagina facebook e il sito web:
Iniziative per coinvolgere i giovani e preservare il patrimonio culturale;
Organizzazione di eventi come “pompieropoli”, mostre fotografiche e di pittura;
Pianificazione di un concerto d’archi in una cascina storica;
Coinvolgimento dei giovani in attività culturali e musicali;
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